“Ogni blocco di pietra ha una statua dentro di sé ed è compito dello scultore scoprirla” Michelangelo

Per crescita interiore si intende il lavoro di riconnessione con la nostra parte più autentica e profonda, il nostro Sé, la nostra Essenza. Non si tratta di potenziare aspetti della personalità o di fare qualcosa per migliorarci, ma di lasciare riemergere qualcosa che c’è già ed è stato dimenticato. Il Sé è l’unica parte di noi che rimane sempre uguale a se stessa e che una volta riconosciuta può agire da cardine per la personalità, da àncora interna alla quale possiamo sempre tornare per trovare senso, saggezza ed equilibrio. Nel lavoro di sviluppo interiore ci sono due abilità fondamentali: la consapevolezza e l’amore, che prende a sua volta le forme della gentilezza e della compassione. Queste due abilità lavorano insieme come le due ali di un uccello. Questa è l’idea che sta sorgendo anche nelle neuroscienze e nella psicologia: la compassione trasforma la mente e la mindfulness fornisce le basi e la stabilità per un tale cambiamento. Il percorso di crescita interiore si articola in quattro fasi, che non vanno intese come rigide e separate, bensì come un mappa che ci sostiene nell’esplorare il territorio dell’interiorità.

La prima fase è la consapevolezza dello stato di frammentazione: per iniziare un percorso di crescita e di evoluzione del potenziale umano è fondamentale rendersi conto del proprio stato di disconnessione e sofferenza.

Questo stato può essere percepito in diversi modi: tensioni, irritazione, delusione, amarezza, sentirsi feriti, senso di mancanza, senso di inadeguatezza, paura di non farcela, sforzo, rabbia,
frustrazione, difficoltà a fermarsi, bisogno di evasione, ricerca compulsiva di compensazioni… Il primo passo è dunque riconoscere che c’è qualcosa che non va ed iniziare a familiarizzare con questo disagio. Comporta accorgersi che il condizionamento ricevuto ci impedisce di essere autenticamente noi stessi e che ci sono energie e risorse bloccate.

Una volta che realizziamo lo stato di frammentazione il secondo passo è lavorare sui condizionamenti portando alla luce quegli aspetti che filtrano la percezione della realtà e che allontanano da chi siamo in profondità.

Ci sono una serie di temi che possiamo affrontare in questo passaggio:
– Riconoscere gli automatismi
– Fare i conti col giudice interiore e con l’immagine che abbiamo di noi stessi
– Lavorare sui tre veleni che ci portano via dalla Presenza: attaccamento, rifiuto, illusione.

Il terzo passo è la riappropriazione e lo sviluppo del proprio potenziale umano.
In questa fase alcune risorse tornano disponibili e vengono reintegrate, i blocchi psicosomatici sono ribilanciati, riaprendo la sensibilità, la vitalità e la capacità di fare esperienza del proprio essere attraverso vissuti e modalità diverse. Questo processo lascia emergere aspetti profondi, intrinseci alla natura unica della persona, a ciò che veramente siamo.

Questa espansione del potenziale umano precedentemente sopito ritrova la propria realizzazione: la nostra unicità si manifesta nella vita ed informa sempre più aspetti della nostra esistenza (lavoro, relazioni, tempo libero…).

Periodicamente propongo percorsi di Crescita Interiore, su diverse tematiche, che
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